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Ti sai amare?



“Sai amarti?” Riflettici un attimo e poi dimmi, come ti ami? In che modo esprimi a te stessa la tua gratitudine, il tuo affetto?

Molte donne rispondono a questa domanda con una lista di azioni specifiche: fare un massaggio, una camminata, yoga, meditazioni e corsi di vibrazione universale.

Eppure, ti assicuro, ho conosciuto donne impegnate in cammini astrali e bagni di self-love che non si amano affatto. Questo accade ogni volta che non siamo consapevoli dei nostri bisogni e delle azioni necessarie a soddisfarli.

Mi riferisco a bisogni come il bisogno d’amore, di riconoscimento, di sicurezza personale, il bisogno di appartenenza, la soddisfazione sul lavoro e nella vita in generale.

Quando si vive disconnessi dai propri bisogni si perde la capacità di amarsi davvero.

Essere connessi ai propri bisogni vuol dire sapere chi si è, fare cadere bisogni fittizi molto spesso gestiti o ceduti da altri e rinunciare alle maschere che, cosi facendo, si sono costruite per interpretare ruoli e compiacere le persone che ami ed essere amata a tua volta. Per capire quali sono i tuoi bisogni, ciò che ti sta realmente a cuore, fatti delle domande.

Chiediti quali sono le tue passioni, i tuoi sogni, i tuoi desideri. Chiediti in quali momenti ti senti viva e accesa, qual è il talento che ti rende unica e ti soddisfa.

Amarti davvero sognifica stare bene con te stessa.

Iniziare ad accettare che possono essere presenti in noi caratteristiche che ci piacciono meno di altre, divenire consapevoli delle credenze che si nascondono dietro al nostro dialogo interno ( quel critico interiore, maestro di ansie) che vuole convincerci che abbiamo bisogno di essere diverse da come siamo, prima di poterci amare.

Hai mai manifestato consapevolmente il tuo valore? Conosci la tua bellezza? Sai offrire spazio alle tue qualità?


Ti invito a fare un esercizio che possa aiutarti a prendere consapevolezza sul tuo valore e, forse, mettere in luce come il tuo critico interno sia il tuo vero sabotatore.


  • Procurati una foto di quando avevi circa 10 anni;

  • Scrivi su un foglio le impressioni emanate da quell’immagine. Può essere qualsiasi cosa, un senso di benessere, uno spirito di avventura, una chiusura o apertura, bellezza. Tutto quello che senti;

  • Fai una breve descrizione della storia di quella bambina: chi era, qual è stato il suo percorso di crescita, che tipo di donna è oggi e se è vicina o meno a ciò che desiderava da bimba. Racconta il viaggio della te stessa bambina con tutto l’amore di cui sei capace.

  • Per finire ti invito a osservare la tua foto. Hai 10 anni circa. Senti di amare questa bambina nella foto? Senti di aiutarla nell’esprimersi come donna? Che emozioni ti suscita la tua foto? Vorresti abbracciare quella bambina? incoraggiarla, consolarla, amarla?

  • Ora puoi creare della bellezza intorno alla tua foto che possa significare per te una connessione ai tuoi bisogni reali e un punto di partenza per soddisfarli. Procurati delle riviste di giornale, colla e forbici. Ritaglia la tua immagine dalla fotografia insieme a tutto quello che nella rivista ti colpisce emotivamente: possono essere persone, oggetti, paesaggi, animali o parole. Assembla tutto su un cartoncino bianco e attacca o conserva la tua “trasformazione di bellezza” in un posto in cui osservarla sempre.


Nulla ci rende più capaci di amare noi stesse che essere chiare sui nostri bisogni e i nostri desideri.

Amare te stessa è un processo lungo, delicato e a volte doloroso.

Se non vuoi affrontarlo da sola, posso accompagnarti in un percorso di consapevolezza e riscoperta della tua bellezza.

Un regalo alla donna che sei e la bimba che sei stata.




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