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Samhain, il primo Sabba e il simbolismo della morte

Quando ho iniziato a studiare il femminile, la luna nella sua forza simbolica e anche naturale, ho scoperto che un tempo esisteva una consapevolezza semplice e immediata che nasceva dall’osservazione dei cicli naturali delle cose che abitano la natura. Questa consapevolezza non conosceva fretta o “fare” senza che vi sia stato, prima, un tempo ti attesa e preparazione. Gli Esbat e i Sabba rientrano in questi riti naturali di ciclicità della natura e rappresentano, a livello simbolico, la profonda unione tra ciò che è dentro e ciò che è fuori, tra esterno e interno. Gli Esbat sono dedicati alla Luna e alle sue fasi, alla celebrazione di queste e al loro significato profondo di connessione tra espressione della natura e vissuto psichico. Ad esempio in luna piena si onora la fertilità della terra, la sua umidità che può accogliere e generare. È questo il tempo migliore per seminare desideri, obiettivi o propositi. Quando invece la sua energia cala, in luna calante, celebriamo la possibilità di perdere anche noi, tagliare ponti, legami o catene; lasciare andare pensieri, persone, oggetti oppure emozioni.

Ogni mese ha una luna diversa, ogni luna ha un nome, caratteristiche, energie e temi specifici.

I Sabba, invece, sono otto ( Samhain, Yule, Imbolc, Ostara, Beltane, Litha, Lammas e Mabon ) e rappresentano delle festività di origine pagana, in cui vengono celebrati momenti importanti in natura legati all'alternarsi delle stagioni: i solstizi, gli equinozi e altre ricorrenze legate all'agricoltura e al ciclo produttivo della Terra.

E oggi entriamo nel pieno del primo Sabba: Samhain.

Samhain, capodanno celtico, è passaggio, soglia, conclusione e inizio. Si è conclusa la stagione del verde e inizia la vita del seme, il suo tempo nella terra prima della sua vita “fuori” come pianta. Samhain è il tempo dell'ultimo raccolto, è tempo dell'attesa, del tempo interiore al buio, dedicato alla preparazione. E' il buio da cui tutto ha inizio, quel vuoto iniziale che precede ogni nuova vita. Samhain invita al riposo e all’ ascolto silenzioso, al ritiro interiore che necessita di vuoto e spazio: lasciare andare quegli attaccamenti e aspetti di noi che non appartengono alla nostra essenza per riaffacciarci, come quella piantina che era seme, nuovi e appena nati al mondo.

La terra in questo periodo non richiede di ” fare”, le foglie cadono dagli alberi, i giorni sono più brevi e gli animali si preparano al letargo. Come loro anche noi dovremmo rallentare il “fare” e passare più tempo nel silenzio.

In questo tempo di morte apparente della natura, forse, potremmo morire un poco anche noi, lasciamo morire il vecchio per potere fare nascere qualcosa di nuovo.

E cos’è questo se non il viaggio di Persefone nell’oltretomba? Ogni anno la stagione dell’inverno ci indica che è tempo di viaggiare nel buio interiore e incontrare la parte oscura di noi- la nostra ombra- smettere di negarla per conoscerla, accettarla e, eventualmente, agirla nella misura in cui è agibile, altrimenti lasciandola andare, farla morire.

Per celebrare tutto questo e la nostra rigenerazione, si possono ritualmente abbandonare tutte le cose del passato che dobbiamo o vogliamo lasciare andare (lasciar morire), le cose che non ci piacciono o non ci rappresentano più nella nostra vita.

✨✨Ti invito a scrivere queste cose su foglietti di carta per bruciarli al fuoco di una candela di colore scuro. Oppure, più semplicemente, dai via gli oggetti che non ti servono o non usi più.


Ecco Samhain nel suo reale significato del lasciar andare: come l'estate lascia il posto all'autunno, come la terra si prepara al riposo dopo l’abbondanza dell'estate, noi impariamo a morire e lasciar andare tutto quello che ci da peso, ci toglie spazio, tempo o respiro per fare spazio a nuovi germogli che diventeranno piante e poi fiori, o anche stelle se lo desideriamo, oppure frutto o anche, semplicemente, nuove bellissime ambizioni.



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