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Fermati. Ci sono ancora le stelle.








Tra tutti i desideri che spesso mi accendono il cuore c’è quello di andare nel deserto di Atacama in Cile.

In questo arido deserto il cielo si può ammirare in tutta la sua meraviglia, cosi come lo vedevano le prime donne e i primi uomini sulla terra, così come era l’attimo dopo la creazione. Ogni volta che contatto questo desiderio, non posso non pensare al concetto di contemplazione.

Il dizionario di lingua italiana riporta in merito a questo termine il significato di “Insistenza prolungata dello sguardo o del pensiero su una fonte di meraviglia o di ammirazione”.

Contemplare ha, dunque, a che vedere con un tempo speciale che nulla ha del tempo sequenziale che temporizza gli eventi. Gli antichi greci chiamavano questo tempo speciale Kairos.

Kairos significava "momento giusto o opportuno" o "momento supremo”, un momento di un periodo di tempo indeterminato nel quale "qualcosa" di speciale accade; Nel nuovo testamento Kairos significa "il tempo designato nello scopo di Dio", il tempo in cui Dio agisce.


Purtroppo il tempo che viviamo prevede ”l’affaccendarsi”, schematizzare il tempo attraverso liste di cose da fare, pianificare i giorni al secondo, incastrare gli eventi.

Ti ritrovi in questa descrizione?

Ti è mai capitato di sentire il bisogno di scappare via da tutto e tutti? Bene, questo pensiero, il più delle volte ti porta un messaggio importante: ti dice che sei stanca, che sei arrivata al limite; ti suggerisce di rallentare, di fermarti!

Allora fallo, fermati! Prenditi un giorno

lontano dai doveri, un giorno che non passerai sbrigando commissioni in attesa nella tua to-do list, bensì dedicando del tempo di qualità a te stessa. Un giorno nel tempo del Kairos, un giorno di contemplazione. Prenditi un giorno per fare un massaggio, un viaggio, visitare una mostra, uscire a scattare foto senza una meta, porta i tuoi occhi a guardare il tramonto, riempiti di magia nell’ora blu che precede la sera e magari attendi l’arrivo della prima stella.

Rallenta e manda al diavolo il senso di colpa che siamo fatti di poesia e non solo di doveri.

Ecco alcune cose che puoi fare per uscire da questo stato di tensione che, se ignorato, può diventare un vissuto di stress profondo e dare origine a disturbi di vario genere che hanno lo stesso denominatore: l’ansia.


-Inserisci nella tua giornata rituali di piacere che nutrano il tuo spirito: meditare, passeggiare, ascoltare musica o qualunque altro piacere possa diventare una routine positiva;

-rimani sempre viva nel piacere: anche a lavoro, se ti viene affidato un nuovo compito, chiediti cosa tu possa fare per renderlo il più piacevole possibile.

- dedica 10 minuti al giorno alla contemplazione: fermati a guardare un tramonto, annusa un fiore, siediti su una panchina ad ascoltare il vento o il tuo cuore, leggi una poesia. Fai qualunque cosa ti riporti al silenzio e a quel tempo in cui qualcosa di speciale accade.

-a fine giornata scrivi, su un diario, il tuo momento di contemplazione: acquista un diario, sceglilo con cura. Puoi utilizzarlo per diversi scopi, ti darò nel tempo dei suggerimenti.


A presto, Noemi






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